lunedì 13 giugno 2011

Maria Montessori

Maria Montessori (1870-1952) è stata la prima donna medico in Italia nel 1896 e dopo la laurea lavora alla Clinica Psichiatrica dell’Università di Roma dove viene a contatto con bambini “idioti”: comincia a studiare le opere di Séguin e comincia ad elaborare un proprio metodo pedagogico - qui uno dei suoi meriti: l’aver capito che la questione del deficit fosse più che altro pedagogica anziché medica. E’ il primo medico a sostenere la necessità di una diagnosi funzionale come strumento capace di mettere la persona con disabilità nelle condizioni favorevoli per un adeguato percorso formativo-rieducativo.
La Montessori è convinta che il più delle volte il bambino sia troppo spesso influenzato, soffocato, dall’educazione degli adulti, per questo sostiene la necessità di eliminare qualsiasi cosa possa ostacolare il normale sviluppo del bambino; a questo proposito la sua figura di educatore ( “direttrice” ) ha il compito di predisporre un ambiente a misura di bambino, di dirigerne le attività senza però essere onnipresenti: i bambini devono e possono fare da soli. Infatti  l’aiutami a fare da solo (la richiesta che secondo la Montessori il bambino fa all’adulto) diventa l’obiettivo fondamentale del suo lavoro, sia come prevenzione a situazioni di deprivazione culturale sia come prevenzione all’handicap e a situazioni di svantaggio. La spinta all’autonomia è importante soprattutto nella sfera della disabilità dove spesso l’iperprotezione degli adulti è uno dei maggiori ostacoli alla conquista dell’autonomia (discorso valido ancora oggi!)
La figura di Maria Montessori è ancora oggi molto apprezzata nel mondo, solo in Italia la sua fortuna è un po' alternata, qualcuno la elogia mentre altri la criticano. Certo è che è stata la precorritrice della pedagogia speciale nel nostro paese .. ..

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